La storia dell’Ossigenoterapia Iperbarica

La storia dell’Ossigenoterapia Iperbarica

1700 - 1800

Le prime notizie di sperimentazione dell’impiego terapeutico dell’ossigeno risalgono al periodo tra la fine del 1700 e l’inizio del secolo successivo quando le camere iperbariche erano stanze vere e proprie con poltrone e tendaggi e pressione di esercizio di 1 bar. In queste camere venivano trattate prevalentemente patologie di origine polmonare.

1800

Nel 1800 iniziano i lavori per la costruzione di strutture subacquaee con l’uso dei “cassoni”; i cassonisti infortunati venivano ricompressi o nei cassoni stessi od all’interno di camere iperbariche. Lo sviluppo della tecnologia del 1900 con la nuova tecnica dell’elettrosaldatura porta le realizzazione di nuove camere iperbariche utilizzabili a pressioni ben più elevate.

1945

Dopo la seconda guerra mondiale l’attività subacquea per il recupero delle navi e la bonifica dei porti si sviluppa notevolmene: di conseguenza si incrementa anche la costruzione di camere iperbariche per la cura delle malattie dei palombari, dei sub con l’ossigeno iperbarico e per gli impianti in saturazione. Negli stessi anni iniziano le sperimentazioni per il trattamento anche di altre patologie quali ad esempio l’avvelenamento da monossido di carbonio e la gangrena gassosa.

2000

Per arrivare ai nostri giorni al trattamento con l’ossigeno iperbarico di numerose patologie che vedono in questa somministrazione la terapia di cura per eccellenza tanto da essere inserita nel nomenclatore tariffario nazionale dei trattamenti a carico del servizio sanitario nazionale.

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